ANCONA – «Promuovere un modello di sviluppo basato sulla cooperazione e sulla valorizzazione della diversità non è solo una questione morale, ma anche un elemento determinante per la crescita economica e sociale». Lo ha detto in un passaggio del suo intervento il rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Gian Luca Gregori, alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2024-2025 che si è svolta al Teatro delle Muse di Ancona. Grande la partecipazione da parte di numerosissimi rettori, provenienti da tutto il Paese, fra i quali Giovanna Iannantuoni presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane.
Il ruolo dell’Università per una società ‘inclusiva’ e ‘accessibile’ è il tema scelto da Gregori per quella che rappresenta l’ultima cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico «da rettore» come lui stesso ha tenuto a sottolineare.
«L’inclusione si fonda almeno su due pilastri fondamentali: accessibilità e partecipazione – ha detto, parlando ad un Teatro gremito per l’occasione – L’accessibilità implica la necessità di rimuovere le barriere strutturali e culturali che ostacolano l’accesso alle risorse, ai servizi e alle opportunità», poi ha sottolineato l’importanza della «partecipazione che richiede il coinvolgimento attivo di tutti i componenti della comunità». Il rettore ha evidenziato la necessità di «comprendere come le varie forme di disuguaglianza non siano da considerare in modo separato ma piuttosto in modo sistemico perché possono intersecarsi e amplificarsi reciprocamente».

Secondo l’intersezionalità, ha spiegato, «le politiche di inclusione devono adottare un approccio trasversale» ed ha rimarcato che «se nessuno avesse mai dato opportunità a persone» la «comunità non avrebbe scoperto la relatività di Albert Einstein, elementi radioattivi come il polonio e il radio da parte di Marie Curie» o le sinfonie del compositore Ludwig van Beethoven o i dipinti di Frida Kahlo.
«Per motivi di disabilità sensoriale, motoria, o per sesso, povertà o disgrafia, ognuna di queste straordinarie persone non avrebbe potuto fornire il loro prezioso contributo. Pensate che perdita per l’umanità» ha detto. «Questo limite non nasce nella persona e dalla persona, ma dall’interazione con l’ambiente» ha aggiunto, sottolineando che «sarebbe utile ed efficiente adottare l’approccio di universal design, cercando cioè di intervenire in modo anticipatorio in termini di progettazione», una prospettiva di ampio respiro nella quale l’Univpm, ha rimarcato, «ha realizzato numerosi interventi che riguardano l’inclusività e l’accessibilità».
All’inizio del suo discorso il rettore ha ricordato le difficoltà che hanno caratterizzato il suo mandato, dalla pandemia di Covid-19 con l’impatto sulle modalità di erogazione dell’istruzione e la conseguente esplosione delle università telematiche.
Ha poi ricordato le difficoltà economiche legate alla crisi energetica e ai tagli al Fondo di Finanziamento Ordinario, la crisi demografica che colpisce anche il sistema universitario italiano. Sfide alle quali l’Ateneo sotto il mandato del rettore Gregori ha saputo rispondere mettendo in atto strategie mirate fra le quali l’instaurazione di relazioni di collaborazione gli altri atenei, il rafforzamento delle collaborazioni istituzionali e il progetto Vitality finanziato dal PNRR.


Fiore all’occhiello di Gregori anche l’ampliamento dell’offerta formativa avvenuto sotto il suo mandato, cresciuta in maniera consistente, arrivando a 73 i corsi di laurea nell’anno accademico 2024/2025 (50 quelli attivi nel 2019) e a 75 nel 2025/2026, un’offerta formativa contrassegnata dalla multidisciplinarietà e da corsi in lingua inglese. In cospiqua crescita anche il numero degli immatricolati che segnano un record 5.450 gli iscritti al primo anno stimati, mentre gli studenti internazionali hanno raggiunto quota 12%, anche qui la crescita è importante. Ad incrementare è anche il personale, sia docente che tecnico e amministrativo. Il numero dei docenti è aumentato, passando da 539 del 2019 a 683 del 2024, il numero del personale tecnico amministrativo da 525 a 604 nello stesso periodo. Il rettore ha anche sottolineato come prosegue l’impegno di ristrutturazione degli ambienti per la ricerca, per la didattica e per i servizi amministrativi.
A tal riguardo ha ricordato che procedono i lavori dell’ex Palazzo della Provincia che dovrebbero concludersi per il primo semestre 2026 e l’avvio del cantiere del Palazzo Storico del Rettorato che si concluderà entro il 2028. Affidati anche i lavori di rifunzionalizzazione del nuovo studentato “ex Derrate alimentari”, grazie alla collaborazione con ERDIS Marche. Si stanno avviando importanti progetti di recupero e rifunzionalizzazione delle strutture presso Monte Dago: dalla definizione di nuovi spazi dedicati alle studentesse e agli studenti, al recupero di parti dei fabbricati che necessitano di interventi di rinnovo. In via di realizzazione il nuovo stabulario presso la Facoltà di Medicina e la casa colonica dell’azienda agraria.

Gli investimenti Univpm
«Investimenti importanti per accrescere e migliorare le strutture dell’Ateneo dedicate alla didattica e alla ricerca, che abbiamo potuto realizzare grazie alla capacità dimostrata dalla governance di attrarre risorse finanziarie a fondo perduto: oltre 40 milioni acquisiti negli ultimi anni per sostenere i progetti edili dell’Ateneo» ha spiegato. In particolare ha citato i 25 nuovi progetti, per oltre 7,5 milioni di euro, finanziati nell’ambito dei diversi programmi europei ed internazionali; 5 i progetti finanziati nell’ambito del PNRR per un valore complessivo di 25 milioni di euro; 2 Dipartimenti di eccellenza finanziati per circa 12 milioni di euro; 119 progetti Prin2022 e Prin2022 PNRR per circa 9 milioni di euro; infine 42 progetti di ricerca finanziati da altri Ministeri, istituti e agenzie nazionali per un valore complessivo di circa 7,7 milioni di euro.
Gli interventi
Una cerimonia segnata da momenti emozionanti, particolarmente toccante l’esibizione di Frida Bollani Magoni che in partura ha suonato l’Inno d’Italia, mentre con il Coro Studentesco Universitario ha portato in scena “La Cura” di Franco Battiato. Dopo la relazione del rettore sono intervenuti Sabrina Brizzola, presidente del Consiglio Studentesco e Alessandro Iacopini, direttore generale dell’Ateneo che ha parlato di Università «come ecosistema complesso in cui realizzare la contaminazione dei saperi, il trasferimento della conoscenza e l’innovazione delle competenze e dove formare una comunità professionale attenta alla valorizzazione delle eccellenze e delle persone. L’Ateneo – ha detto il dg – ha investito risorse economiche, strutturali ed umane per consolidarsi e crescere (nella capacità di attrazione di finanziamenti alla Ricerca, nell’offerta formativa, nelle immatricolazioni, nelle strutture e nei laboratori) orientando la propria attività verso la creazione di Valore Pubblico, facendo rete e collaborando fattivamente con le Istituzioni, gli Enti e le Imprese del territorio ma anche investendo nell’internazionalizzazione, per un’università sempre più aperta, inclusiva e accogliente».


Accessibilità e inclusività sono stati anche il filo conduttore del dialogo tra il rettore e Nouha Zakariya, laureata Univpm nel 2019, e Founder di OmnIAroad, una startup innovativa che fornisce servizi inediti per migliorare l’inclusione e l’accessibilità delle università, città e aziende in chiave sostenibile con l’obiettivo di dare autonomia e indipendenza alle persone con mobilità ridotta. Con OmnIAroad ha vinto l’ultima edizione di E-capital. Nel recente passato si è occupata anche di Smart Cities, Intelligenza Artificiale, Sostenibilità e Risorse Umane in vari ambiti, dalla logistica, ai bilanci di sostenibilità fino alla gestione e al monitoraggio dei KPI essenziali per stilare le classifiche degli atenei a livello nazionale e internazionale.
La testimonianza del campione paralimpico italiano Oney Tapia
Un dialogo che ha intessuto anche con il campione paralimpico italiano Oney Tapia, di origine cubana, che gareggia nella categoria F11 (atleti non vedenti) dell’atletica leggera paralimpica, con specialità nel lancio del disco e nel getto del peso.
Tapia attualmente è affiliato alla società Omero Runners Bergamo. Una storia, quella dell’atleta, segnata dalla straordinaria capacità di trasformare le difficoltà in opportunità. Trasferitosi in Italia nel 2002 per inseguire la carriera nel baseball, la sua vita cambia radicalmente nel 2011, quando un incidente sul lavoro lo priva della vista. Anziché arrendersi, Oney si reinventa nell’atletica leggera paralimpica, dove trova una nuova dimensione, affermandosi come uno dei più grandi atleti della sua categoria. Grazie ai suoi successi, Oney ha ricevuto il Collare d’Oro al Merito Sportivo, il massimo riconoscimento del Comitato Italiano Paralimpico. Inoltre, è protagonista del progetto ‘Campioni di Vita’ con cui percorre l’Italia visitando scuole e teatri per promuovere i valori dello sport, della resilienza e della determinazione.
Il tema protagonista della cerimonia è stato anche al centro del dialogo con Marianna Capecci, referente Univpm, Massimo Conti referente Univpm del Comitato per lo Sport Universitario, Camilla Mazzoli, referente Univpm per le Pari Opportunità e Don Aldo Buonaiuto della Comunità Papa Giovanni XXIII.
A chiudere la cerimonia è stata l’esibizione dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana che ha eseguito i brani “The Mission” di Ennio Morricone e “Imagine” di John Lennon assieme al Coro Studentesco Unvipm.